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FREESKI: LO SCI E LA MONTAGNA A 360 GRADI. IL PUNTO DI ALICE MARES E YURI SACCHET

15.mo appuntamento de #ildrusciesiracconta, la serie di interviste dedicate ai tecnici della nostra società. Protagonisti sono Alice Mares e Yuri Sacchet, del progetto Freeski.

«Il progetto Freeski è nato alcuni fa da un’idea di Flavio Alberti che, da grande visionario, ha intravisto la possibilità di creare una collaborazione tra sci club Drusciè e Scuola sci Cortina» spiegano Alice e Yuri. «A Cortina non esisteva nulla di simile, oggi invece sono diversi quelli che ci copiano e tentano di creare un prodotto simile».

A chi si rivolge in particolare?
«Questo servizio è rivolto a ragazzi e ragazze dagli 8 ai 18 anni e risponde alle esigenze di quanti cercano continuità nella pratica dello sci sotto l’attenta guida di professionisti ma non hanno la possibilità di seguire un percorso agonistico in seno ad uno sci club. Oppure talvolta può fungere da sorta di “bacino di decantazione” per i nostri giovanissimi i quali, al contrario, possono migrare nelle fila dello Sci club Drusciè e intraprendere la via delle gare».

I numeri vi stanno dando ragione …
«Dopo sei anni, il progetto dello JuniorTeam/Freeski è in continua crescita, e il numero degli iscritti è in aumento. Nella stagione 2019/2020 gli allievi che sono transitati nel Freeski sono stati all’incirca 130. Numeri importanti, certo. Proprio per questo, per mantenere un livello qualitativo elevato il numero di aderenti è controllato. Il livello tecnico dei partecipanti è molto alto ed equilibrato, per questo riusciamo a costituire gruppi omogenei in base all’età e alle varie esigenze. Il team di tecnici è affiatato e assolutamente coordinato: prima e durante la stagione sono svariati i confronti tra questi e vertono sulla pianificazione del lavoro e dell’organizzazione operativa».

Quali gli obbiettivi specifici del progetto Freeski?
«Sono molteplici: naturalmente il miglioramento della tecnica, nelle varie tecniche e specialità, ma anche far conoscere il territorio e il terreno sul quale ci esprimiamo, la neve e la montagna. Ancora, mantenere vivo l’interesse anche nei più “grandicelli” i quali, di norma, sono soggetti a distrazioni “adolescenziali” da una certa età in su. Nella pratica ciò si traduce in una serie di attività diversificate che vanno dal freeride al freestyle, dal telemark all’allenamento tra i pali».

Tante proposte presuppongono anche un numero di tecnici molto elevato e specializzato.
«Sì. E infatti tra di noi ci sono guide alpine, istruttori di telemark, allenatori e specializzati nel freestyle. Ognuno contribuisce a proprio modo trasmettendo, oltre alla tecnica, il rispetto e la passione per la montagna ai propri allievi».

Dove volete arrivare?
«Guardando avanti siamo consapevoli di dover continuare ad innovare. Nell’immediato c’è l’incognita post Covid19 ma noi vogliamo essere ottimisti e propositivi. Per la prossima stagione abbiamo in programma delle piccole novità che arricchiranno ulteriormente questo fantastico progetto. Quali sono? Per ora non si può dire… è una sorpresa»


Responsabilità Sociale SCD

L’insegnamento della pratica sportiva, oltre alla doverosa attenzione allo sviluppo delle capacità coordinative armonicamente con l’evoluzione motoria, ha il compito di trasferire valori fondamentali per maturare in modo sano e nel rispetto del senso civico

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