IVAN PELLEGRINI, LA QUARANTENA E … LA DIVANOTERAPIA (DA EVITARE!)

Per il quarto appuntamento di #ildrusciesiracconta abbiamo incontrato Ivan Pellegrini, uno dei tecnici della categoria Ragazzi. Il focus della chiacchierata è sulla quarantena che ha condizionato e sta condizionando non poco anche l’attività sportiva.

A partire dalla scorsa estate, nello staff tecnico del nostro sci club lavora Ivan Pellegrini. Allenatore di II livello, per qualche anno ha lavorato con la società di casa, lo Sci club Arabba, mentre dalla stagione 2019-2020 si occupa, insieme a Simone Viotto, dei nostri giovani atleti della categoria Ragazzi.

Un’età non facile da gestire, quella della fascia Under 14. Specialmente in questo periodo nel quale spostamenti e attività sono stati e sono ancora molto limitati. .

Ivan, in questo quarto appuntamento di #ildrusciesiracconta, volevamo capire proprio coma state affrontando queste settimane complicate.

«Abbiamo simulato e stiamo simulando, per quanto possibile, una situazione di normalità, cercando di allenarci come non fosse accaduto nulla. In queste settimane, ormai mesi, i ragazzi lavorano su andature, scatti, rapidità. Le cose basilari, insomma. Ottimizzando gli spazi, spesso ristretti, a disposizione. Importante è anche il supporto che in qusto periodo danno i preparatori atletici».

Non essendoci obiettivi a breve termine, né certezze, in questo momento l’importante è non stare fermi.

«Sì, è fondamentale evitare la divanoterapia, che non serve proprio a nulla. Credo sia fondamentale continuare a fare qualcosa, in modo che quando si potrà riprendere, la condizione generale fisica e atletica sia buona».

Il contatto con i ragazzi è comunque costante da parte vostra?

«Ci sentiamo un giorno sì e uno no, attraverso messaggi o chiamate. Importante è far sentire loro la vicinanza in questo periodo, motivarli, anche se seguirli a distanza non è semplicissimo. Perché le motivazioni continuino a rimanere alte, importantissimo è anche il ruolo dei genitori».

Ma un allenatore come si tiene in forma in quarantena?

«Ho cominciato a correre sul tapis roulant, che non è esattamente la stessa cosa che correre su un prato o un sentiero ma che è comunque meglio di niente. E poi mi tengo in forma spaccando legna e curando l’orto».

E della tua prima stagione al Druscié che dici?

«Mi sono trovato bene, sia con gli altri allenatori sia con i ragazzi. Peccato solo sia finita troppo presto»!

Responsabilità Sociale SCD

L’insegnamento della pratica sportiva, oltre alla doverosa attenzione allo sviluppo delle capacità coordinative armonicamente con l’evoluzione motoria, ha il compito di trasferire valori fondamentali per maturare in modo sano e nel rispetto del senso civico

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