THE SPONSORS DAYS – TARGA TELEMATICS
Cominciamo THE SPONSOR DAYS, il viaggio alla conoscenza dei nostri sponsor, con TARGA TELEMATICS, tech company italiana, che da oltre vent’anni sviluppa soluzioni software per abilitare le aziende a cogliere appieno le potenzialità della connettività delle cose (il cosiddetto Internet of things). In particolare, nel mondo dell’auto e più in generale dei trasporti, progetta e realizza piattaforme digitali per collegare tra loro i veicoli e aiutare i gestori e gli utilizzatori delle grandi flotte nel loro lavoro. È fornitore di aziende quali la maggior parte dei noleggiatori a breve termine come Hertz, Europcar e Sixt, gruppi automobilistici come FCA (ora Gruppo Stellantis), tutti i principali noleggiatori a lungo termine, come ad esempio Lease Plan e Leasys, ma si rivolge anche direttamente alle grandi flotte che vengono usate per la manutenzione (come ad esempio Enel) o per svolgere i servizi (ad esempio Poste Italiane).
«Forniamo soluzioni e servizi di telematica assicurativa, asset e fleet management, diagnostica e telemetria remota dei mezzi professionali e da cantiere, e di gestione dei mezzi di assistenza aeroportuale» spiega il fondatore di Targa Telematics, Nicola De Mattia (foto). «Inoltre, siamo leader nello sviluppo di soluzioni per il car sharing e per la mobilità elettrica».
Targa Telematics protagonista del mondo delle auto ma da qualche anno anche presenza importante anche del mondo della neve. Perché?
«Perché Targa è nata su una pista da sci. Chi l’ha fondata (Nicola De Mattia e Adriano Scardellato, ndr) si è conosciuto sulla neve, tra cancelletti di gare Fisi e seggiovie, parterre di arrivo e porte da gigante. Lo sci è sempre stato un filo conduttore per Targa e ritornare alla neve, come partner dello Sci club Druscié ma anche di diversi atleti di ambito internazionale, è stato una sorta di ritorno alle origini o, se vogliamo, di chiusura di un cerchio».
Targa Telematics e Sci club Druscié. Che cosa vi accomuna?
«In primis la voglia di promuovere sani valori sportivi, con particolare attenzione ai giovani. Perché lo sport, se fatto in un certo modo, può davvero essere una palestra per la vita, fornire cioè il corretto approccio in tutti gli ambiti, anche, forse soprattutto, quello lavorativo. In questo senso, l’approccio alla competizione è identico».
Siete a fianco dello Sci club Druscié da quattro anni. Soddisfatto?
«Con il presidente Flavio Alberti e con il suo staff abbiamo trovato un immediato allineamento e il rapporto è sempre stato di grande soddisfazione, sì. Nel club abbiamo trovato un’organizzazione di stampo aziendale che è un unicum, o quasi, nelle società dello sci. C’è un livello professionale e dei processi organizzativi di alto livello che siamo contenti di supportare. Non è un caso che nella stagione scorsa sia risultato il primo club civile in Italia. E i risultati anche in questa stagione sono sotto gli occhi di tutti. Risultati, agonistici ma pure organizzativi, che vanno di pari passo con la visibilità: il Druscié da realtà locale è diventata una società che ha visibilità nazionale e che, fattore importante, porta avanti una significativa attività di comunicazione i cui risultati per noi sono andati al di là delle aspettative».
Oltre che sulle giacche dello Sci club Druscié, il logo Targa Telematics èin bella evidenza anche sui caschi di atleti di Coppa del mondo.
«Il nostro impegno in questo senso è iniziato con due atleti molto vicini al club, Emanuele Buzzi (foto) e René De Silvestro. È continuato poi con lo statunitense River Radamus e con la giovanissima neozelandese Alice Robinson. La prima vittoria di Alice, il gigante di Sölden, nell’ottobre del 2019, è stata finora la più grande nostra soddisfazione nel circo bianco: avevamo scommesso su una ragazzina giovanissima, al debutto in Coppa, e lei ha sorpreso il mondo dello sci. Quest’anno poi ha chiuso la Coppa del mondo con un meritato primo posto e una prestazione strepitosa nello slalom gigante di Lenzerheide, conquistando un altro primato: è la prima donna a vincere 3 gare di Coppa del Mondo prima di compiere 20 anni. Prima di lei ci era riuscita solo Mateja Svet a fine Anni ’80. Ma segnatevi un nome: Zrinka Ljutic, giovanissima talentuosa croata, anno 2004, entrata a inizio anno nel nostro Team, grazie anche all’occhio esperto e sapiente proprio di Mauro Baldo, direttore tecnico del club. Peccato non averla potuta ammirare proprio ai Mondiali di Cortina dove avrebbe potuto stupire, se non fosse stata fermata alla vigilia da un problema fisico».
Sono stati, e continuano a essere, mesi difficili in tutti gli ambiti. In azienda come state affrontando questo periodo?
«Abbiamo non solo mantenuto ma in alcuni casi aumentato gli investimenti. Siamo convinti, infatti, che questo momento di difficoltà possa essere un’opportunità di miglioramento nel riposizionare l’azienda, di avere cioè più competitività quando ne saremo fuori. Credo che lo stesso atteggiamento possano e debbano avere anche i giovani sciatori: pur tra limitazioni e incertezze, occorre lavorare ancora di più. Del grande lavoro svolto ora, ne beneficeranno quando tutto sarà finito».
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