SIMONE VIOTTO E I CONSIGLI DI LETTURA. PER ALLENARE LA MENTE

Siamo arrivati al decimo appuntamento di #ildrusciesiracconta, la rubrica per conoscere un po’ più da vicino il nostro club, i suoi tecnici e le modalità di lavoro. Protagonista di questa intervista è Simone Viotto,  allenatore di II livello e tecnico della categoria Allievi. Con lui riflettiamo sull’importanza delle mente nella prestazione sportiva.

Allenare anche l’aspetto psicologico è fondamentale nello sport. Come lo curi nella tua attività con i giovani atleti del Druscié?

«Sì, è sicuramente importante lavorare sulla mente, anche con i giovanissimi. Con loro, però, è importante lavorare a livello inconscio, giocando, usando un linguaggio positivo e facendogli fare un percorso al termine del quale trovano la soluzione. Stare lì a fare tropi ragionamenti non serve: perché farebbero fatica a capire tutto e perché si annoierebbero».

Un lavoro più mirato si può fare con i più grandicelli però.

«Con loro, e sto pensando alle categorie Ragazzi e Allievi e più su, naturalmente, alla categoria Giovani, si può lavorare sulla consapevolezza, insegnando loro a pensare sempre positivo e a concentrarsi esclusivamente su se stessi. Come quando, ad esempio, si è al cancelletto: se ho un pensiero negativo – che si comporta come un sabotatore esterno, questo pensiero influirà non solo sulla mia determinazione ma anche sul gesto tecnico. Una cosa da non fare, altro esempio, è quello che ogni tanto capita a qualche giovane atleta: essere a due pettorali dalla propria partenza e continuare a chiedere i risultati degli atleti appena scesi. Ovvio che non si farà una bella gara».

Sappiamo che hai dato dei consigli di lettura in questo periodo.

«Sì, ci sono dei libri molto interessanti in questo ambito. Ne ho consigliari tre ai ragazzi. Uno è “Niente teste di cazzo”, il libro con il quale James Kerr racconta degli All Blacks, la formidabile nazionale neozelandese di rugby, della loro attenzione maniacale all’eccellenza, del loro impegno collettivo verso una “causa comune”. E poi della responsabilità individuale nell’economia di una squadra. Altro consiglio di lettura è stato “Perseverare è umano”, il libro dello psicologo dello sport Pietro Trabucchi, testo che offre tantissimi spunti e che “insegna” come mantenere con costanza la propria motivazione. Terzo e ultimo libro, “Vincere con la mente”, testo con il quale un altro psicologo dello sport, Giuseppe Vercelli, ci introduce nella mente del campione e ci mostra i meccanismi mentali, le relazioni con gli altri e l’atteggiamento nei confronti della realtà che favoriscono la vittoria, nello sport ma non solo».

Responsabilità Sociale SCD

L’insegnamento della pratica sportiva, oltre alla doverosa attenzione allo sviluppo delle capacità coordinative armonicamente con l’evoluzione motoria, ha il compito di trasferire valori fondamentali per maturare in modo sano e nel rispetto del senso civico

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