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ASSEMBLEA 2020: ANNO DIFFICILE MA DI GRANDE SODDISFAZIONE. PREMI A PALAMARA, SALVATI, GUERRESCO E CANEI

Il nostro sodalizio ha celebrato ieri sera, lunedì 28 dicembre, in modalità online, l’assemblea annuale. Numerosi i presenti tra consiglieri, allenatori, tecnici, sponsor e genitori.

«Chiudiamo un 2020 che è stato molto difficoltoso, per le  note vicende legate all’emergenza sanitaria, ma che allo stesso tempo è stato per noi di grande soddisfazione, con l’ottenimento di risultati, in campo agonistico e in ambito organizzativo, che ci hanno collocato ai vertici nazionali» ha affermato il presidente Flavio Alberti. «Mi piace sottolineare, tra le altre cose, l’esordio del nostro club in Coppa del mondo di sci alpino, con Stefano Baruffaldi, e la tuta azzurra vestita da Giulia Gaspari nello snowboard, Dominik Zuech nello skicross e René De Silvestro nello sci alpino paralimpico. Voglio dire un grazie a tutti gli atleti, per la passione, l’impegno e l’attaccamento ai nostri colori, e un grazie ai tecnici, al consiglio direttivo, ai genitori e agli sponsor. Un ringraziamento va anche al Comune di Cortina, per la vicinanza nell’organizzazione delle gare».

«La stagione che abbiamo iniziata e che ci vedrà impegnati nell’allestimento di sette manifestazioni, un po’in tutte le categorie, sarà inevitabilmente complessa» ha sottolineato il direttore tecnico Mauro Baldo. «Allenatori e ragazzi sono motivati. Sono convinto che potremmo toglierci belle soddisfazioni. La volontà è di fare bene quanto lo scorso anno: non sarà facile ma noi ci proviamo con grande convinzione».

L’assemblea è stata anche l’occasione per il tradizionale momento delle premiazioni. Il riconoscimento più prestigioso, quello di “Atleta dell’anno”, è andato a Gaia Palamara, veronese della categoria Giovani che è stata inserita nel gruppo Osservate della nazionale azzurra. «Questo premio è uno stimolo ulteriore a impegnarmi e a fare sempre meglio» ha affermato Gaia. «La mia parola d’ordine? Crederci sempre».

Lorenzo Salvati, che nella scorsa stagione ha vinto la medaglia d’argento in gigante all’Opa-Alpen Cup alpine ski, evento internazionale dedicato agli under 16, è andato il premio di “Atleta meritevole”, mentre ad Alessandro Guerresco lo “Shred passion award”, riconoscimento all’atleta che, a prescindere dal risultato, ha messo in pista determinazione e costanza.

Il premio “Allenatore dell’anno”, infine, se l’è aggiudicato Michele Canei, il “nonno” tra i tecnici dello Sci club Drusciè, avendo iniziato ad allenare da noi nel 2005. «Sì, sono l’allenatore che è qui da più tempo: ho iniziato 15 anni fa, quando il club era davvero piccolo piccolo. Non avevamo neanche una sede e le riunioni le facevamo a casa mia o di Flavio» ha affermato Canei. «Ora siamo cresciuti parecchio e questo è, per tutti, motivo di grande soddisfazione. Essere al Druscié  mi ha arricchito molto e allenare qui è per me più di un lavoro: diciamo che mi sento a casa».

ANCHE OGGI RENÉ È SUL PODIO: 2. IN SLALOM A SANKT MORITZ

Anche tra i pali stretti René De Silvestro brilla in Coppa Europa. Oggi il ragazzo di San Vito ha conquistato il secondo posto nello slalom di Coppa Europa di Sankt Moritz. Nella categoria Sitting, solo l’olandese Jeroen Kampschreur ha saputo fare meglio. Domani la settimana elvetica del circuito continentale si concluderà con un altro slalom. In allegato le graduatorie di oggi.

IL RITORNO DI KECCO GORIAN

Aveva vestito la tuta del Druscie dal 2006 al 2011. Ora, dopo esperienze tra Veneto e Friuli, ritorna con noi. È Francesco Gorian, 53 anni, allenatore di secondo livello con una grande esperienza soprattutto con i più piccoli. Un gradito ritorno quello di Francesco a cui dedichiamo il 19.mo e conclusivo appuntamento de #ildrusciesiracconta, la serie di interviste dedicate ai tecnici della nostra società.

Kecco, un gradito ritorno il tuo, dopo quasi dieci anni.

«Sono davvero contento di essere di nuovo con il Drusciè, un club che in questo periodo è cresciuto molto nei numeri, nell’organizzazione e nella gestione. Un bel gruppo di lavoro che ritrovo, ampliato, dopo anni nei quali ho maturato esperienze diverse. Credo che cambiare, ogni tanto, sia necessario perché permette di vedere le cose da un altro punto di vista, migliorare, crescere».

Torni al Drusciè ritrovando tanti tecnici con i quali già hai lavorato.

«Ritrovo Michele Canei, responsabile della categoria Baby/Cuccioli, con il quale avevo lavorato a suo tempo. Trovo un gruppo di allenatori affiatato che sono sicuro sarà uno stimolo per imparare ancora».

Quali sono gli obbiettivi che hai per i tuoi Cuccioli?

«Vorrei riuscire a farli lavorare divertendosi. Credo che a questa età la tecnica vada insegnata in maniera precisa e che occorra porsi degli obbiettivi ma senza focalizzarsi sul risultato immediato. Serve stimolare queste ragazzi, dare loro delle regole e dei punti di riferimento che costituiranno la base per passare poi alle categorie superiori. Ci deve essere, insomma, un impegno importante ma vissuto con leggerezza: se si lavora divertendosi, l’apprendimento diventa più facile».

JACOPO CUCCAROLLO E I CHILDREN: «LA PAROLA CHIAVE È AGGREGAZIONE»

#ildrusciesiracconta, la serie di interviste dedicate ai tecnici della nostra società, propone il 18.mo appuntamento. Protagonista è Jacopo Cuccarollo, responsabile della categoria Ragazzi-Allievi, 32 anni, allenatore di III livello, al Drusciè da cinque stagioni.

Jacopo, le categorie Ragazzi-Allievi rappresentano una sorta di “cerniera” tra lo sci vissuto come gioco, quello di Baby e Cuccioli, e l’agonismo di alto livello della categoria Giovani. Categorie non facili …

«In effetti le categorie Ragazzi e Allievi sono categorie complicate, con i giovani atleti che cominciano a fare sul serio, con gare che richiedono impegno atletico e affinamento della tecnica. Una cosa che complica le cose è il divario di età: un anno o due, per ragazzi così, giovani, sono un abisso. Ecco che è fondamentale, per la crescita di ogni ragazzo, creare aggregazione. Non è una cosa facile ma credo che la stiamo realizzando, con soddisfazione. Abbiamo la fortuna di avere quattro allenatori dedicati ai Children: ognuno segue otto/nove ragazzi e si riesce a soddisfare le esigenze di tutti».

Come è andata la preparazione estiva?

«Innanzitutto, devo dire che durante il “lockdown” i ragazzi sono stati tutti bravi con la preparazione atletica, anzi hanno incrementato il lavoro rispetto al passato. Il periodo di chiusura forzata li ha resi ancora più motivati nel rimettere gli sci ai piedi».

A proposito di sci, avete già fatto diverse sessioni di lavoro.

«Principalmente allo Stelvio, ma siamo stati anche una settimana in Germania, alla ski-dome di Wittenburg . Ad oggi abbiamo circa venticinque giorni di sci, in linea con il passato, dunque, nonostante siamo partiti un po’ dopo. Appena è stato possibile, abbiamo effettuato i test sierologici, per garantire a tutti sicurezza, e abbiamo cominciato il lavoro. Un lavoro che è stato in linea con quello degli altri anni, magari anticipando un po’ il lavoro sui pali».

Quindi, siete pronti.

«Sì, noi siamo pronti. Attendiamo di conoscere protocolli e calendari. Non vediamo l’ora di essere di nuovo al cancelletto»

IL RITORNO DI MARIA VITTORIA DI FAZIO, ALLENATRICE CRESCIUTA NEL DRUSCIÉ

Protagonista del 17.mo appuntamento de #ildrusciesiracconta, la serie di interviste dedicate ai tecnici della nostra società, è Maria Vittoria Di Fazio, new entry nello staff Baby e Cuccioli

Maria Vittoria, il tuo, in realtà, è un ritorno.

«Sì, è proprio così. Ho iniziato a sciare e gareggiare, nella categoria Baby, nel Druscié, rimanendovi fino alla categoria Giovani».

Poi?

«Poi ho smesso con l’agonismo ma la passione per lo sci e per la neve è rimasta. Una passione grande. Ho fatto il corso maestri e ora eccomi qui. Curiosa di misurarmi dall’altra parte della barricata. E anche un po’ emozionata. Senz’altro desiderosa di trasmettere e condividere la mia passione, far capire ai ragazzi che uno sport come lo sci può darti tanto, può farti crescere e maturare, può offrirti una marcia in più per affrontare la vita».

Che cosa ti aspetti da questa nuova esperienza?

«Vorrei, prima di tutto, che i piccoli atleti prima di tutto siano felici di sciare. E che abbiano voglia di migliorare giorno dopo giorno. Che siano spinti da un sano spirito competitivo, prima di tutto con se stessi. Tra l’altro a questa età i ragazzi sono delle vere e proprie spugne, in grado di imparare e automatizzare movimenti complessi, come ad esempio una curva di gigante, con grande semplicità. Credo che il segreto per ottenere buoni risultati in queste categorie, risultati in termini di miglioramento personale perché per quelli agonistici c’è tempo, il segreto dicevo credo si trovi nell’equilibrio tra impegno, divertimento e spensieratezza, equilibrio che un piccolo atleta deve trovare soprattutto grazie agli allenatori e ai genitori».

FRANCESCA BETTINELLI, LA REGISTA DEL DRUSCIÉ

Il 16.mo appuntamento de #ildrusciesiracconta lo dedichiamo alla “cabina di regia” della nostra società, ovvero la segreteria. Microfono, dunque, a Francesca Bettinelli.

Francesca buongiorno. Possiamo paragonare il tuo ufficio a una cabina di regia?

«Sì, perché la segreteria segue l’ambito amministrativo, quello contabile e quello logistico. Naturalmente anche tutto ciò che ruota attorno alle iscrizioni alle gare e all’organizzazione degli eventi. E poi il supporto all’attività degli allenatori».

Un lavoro molto vario, indubbiamente.

«Vario e senza sosta. Lavoriamo dodici mesi all’anno. L’ufficio rimane chiuso solamente due settimane».

Quali sono i periodi di maggiore intensità?

«Per quanto riguarda il front office, e quindi il rapporto con i soci e il lavoro per le gare, il periodo di tempo che va da dicembre ad aprile. Il lavoro di back office, magari meno visibile ma fondamentale per gettare le basi della stagione successiva, quello che da da maggio-giugno a settembre-ottobre».

I successi dei ragazzi e della ragazze del Druscié li senti anche un po’ tuoi?

«Sicuramente sì. Mi piace pensare al mio lavoro come al primo anello di una lunga catena».

Quale la soddisfazione più grande?

«Lavoro qui dal 2014 e la soddisfazione più importante è aver visto la crescita del club, sia come numero di soci sia come numero di atleti e qualità dell’attività. Negli ultimi due tre anni la crescita è stata esponenziale. Belle soddisfazioni sono anche quelle a livello personale: questo posto di lavoro mi ha aiutata a crescere, ho imparato un nuovo modo di lavorare».

FREESKI: LO SCI E LA MONTAGNA A 360 GRADI. IL PUNTO DI ALICE MARES E YURI SACCHET

15.mo appuntamento de #ildrusciesiracconta, la serie di interviste dedicate ai tecnici della nostra società. Protagonisti sono Alice Mares e Yuri Sacchet, del progetto Freeski.

«Il progetto Freeski è nato alcuni fa da un’idea di Flavio Alberti che, da grande visionario, ha intravisto la possibilità di creare una collaborazione tra sci club Drusciè e Scuola sci Cortina» spiegano Alice e Yuri. «A Cortina non esisteva nulla di simile, oggi invece sono diversi quelli che ci copiano e tentano di creare un prodotto simile».

A chi si rivolge in particolare?
«Questo servizio è rivolto a ragazzi e ragazze dagli 8 ai 18 anni e risponde alle esigenze di quanti cercano continuità nella pratica dello sci sotto l’attenta guida di professionisti ma non hanno la possibilità di seguire un percorso agonistico in seno ad uno sci club. Oppure talvolta può fungere da sorta di “bacino di decantazione” per i nostri giovanissimi i quali, al contrario, possono migrare nelle fila dello Sci club Drusciè e intraprendere la via delle gare».

I numeri vi stanno dando ragione …
«Dopo sei anni, il progetto dello JuniorTeam/Freeski è in continua crescita, e il numero degli iscritti è in aumento. Nella stagione 2019/2020 gli allievi che sono transitati nel Freeski sono stati all’incirca 130. Numeri importanti, certo. Proprio per questo, per mantenere un livello qualitativo elevato il numero di aderenti è controllato. Il livello tecnico dei partecipanti è molto alto ed equilibrato, per questo riusciamo a costituire gruppi omogenei in base all’età e alle varie esigenze. Il team di tecnici è affiatato e assolutamente coordinato: prima e durante la stagione sono svariati i confronti tra questi e vertono sulla pianificazione del lavoro e dell’organizzazione operativa».

Quali gli obbiettivi specifici del progetto Freeski?
«Sono molteplici: naturalmente il miglioramento della tecnica, nelle varie tecniche e specialità, ma anche far conoscere il territorio e il terreno sul quale ci esprimiamo, la neve e la montagna. Ancora, mantenere vivo l’interesse anche nei più “grandicelli” i quali, di norma, sono soggetti a distrazioni “adolescenziali” da una certa età in su. Nella pratica ciò si traduce in una serie di attività diversificate che vanno dal freeride al freestyle, dal telemark all’allenamento tra i pali».

Tante proposte presuppongono anche un numero di tecnici molto elevato e specializzato.
«Sì. E infatti tra di noi ci sono guide alpine, istruttori di telemark, allenatori e specializzati nel freestyle. Ognuno contribuisce a proprio modo trasmettendo, oltre alla tecnica, il rispetto e la passione per la montagna ai propri allievi».

Dove volete arrivare?
«Guardando avanti siamo consapevoli di dover continuare ad innovare. Nell’immediato c’è l’incognita post Covid19 ma noi vogliamo essere ottimisti e propositivi. Per la prossima stagione abbiamo in programma delle piccole novità che arricchiranno ulteriormente questo fantastico progetto. Quali sono? Per ora non si può dire… è una sorpresa»


Responsabilità Sociale SCD

L’insegnamento della pratica sportiva, oltre alla doverosa attenzione allo sviluppo delle capacità coordinative armonicamente con l’evoluzione motoria, ha il compito di trasferire valori fondamentali per maturare in modo sano e nel rispetto del senso civico

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